18/07/2014
Patrocinio a spese dello Stato: gli ostacoli non finiscono mai.

L'introduzione del sistema di fatturazione elettronica per i compensi derivanti dal patrocinio a spese dello Stato ha determinato, di fatto, il blocco delle liquidazioni. Lo specifico Osservatorio dell'Unione interviene con un proprio documento.

Fatturazione elettronica e patrocinio a spese dello Stato: più ombre che luci

A seguito della entrata in vigore della Legge 244/2007 e del DM 55/2013, dal 6 giugno 2014 è stato imposto l’obbligo della fatturazione elettronica, in generale per tutti i rapporti con le amministrazioni dello Stato, in particolare e per quanto qui rileva, anche per il patrocinio a spese dello Stato.
Per quanto concerne tale istituto, l’operatività della normativa in questione non è stata preceduta da adeguata informazione e formazione, tanto che, da una verifica effettuata a campione dai componenti dell’Osservatorio sul patrocinio a spese dello Stato, è emerso come, nei diversi uffici giudiziari, si sia registrato un sostanziale blocco della ricezione delle fatture relative al patrocinio.
Peraltro, in queste ultime settimane, si sono susseguite circolari (non solo del Ministero della Giustizia e dell’Agenzia delle Entrate ma anche del Consiglio Nazionale Forense), i cui contenuti, palesemente in contrasto tra loro, hanno accresciuto il disorientamento.
In particolare, le procedure suggerite per la presentazione delle fatture da parte degli avvocati, oltre ad essere di fatto impraticabili, non sono neppure conformi al dettato normativo, dal momento che, per il patrocinio a spese dello Stato è previsto, obbligatoriamente e senza deroghe, l’utilizzo della piattaforma SIAMM.
Attualmente, però, la funzione specifica di tale sistema, non solo non è ancora stata abilitata, ma non ne è stata neppure verificata la compatibilità con il nuovo programma di gestione della contabilità dello Stato, né si sa quando ciò potrà avvenire
Poiché presupposto indefettibile del giusto processo è garantire l’effettività della difesa anche e soprattutto attraverso la puntuale attuazione dei principi imposti dalla Costituzione e dalle norme sovrannazionali, primi tra tutti, gli artt. 3 e 110 Costi. e 6 Carta EDU, la situazione venutasi a creare si profila come un inadempimento, da parte dello Stato, di tali doveri, potenzialmente idoneo ad indurre, come già posto in evidenza in precedenti denunce dell’Unione delle Camere Penali Italiane, una progressiva indisponibilità dei professionisti, a discapito delle fasce più deboli.
Per questa ragione l’Unione delle Camere Penali Italiane, continuerà, attraverso l’Osservatorio, a tenere monitorata la situazione e si attiverà presso i competenti organi, al precipuo fine di tutelare il diritto alla difesa degli ultimi.

L’Osservatorio sul patrocinio a spese dello Stato

Roma, 18 luglio 2014