05/02/2016
UCPI e Osservatorio Cassazione - La giurisprudenza nazionale di legittimita' al cospetto della CEDU.

Negli ultimi tempi assistiamo ad una produzione da parte della CEDU di pronunce che sempre più spesso parlano non solo del diritto penale degli Stati ma anche al diritto penale degli Stati.
L'universalità delle sentenze CEDU impone di verificare la tenuta del sistema interno indipendentemente dall'oggetto della singola sentenza, quale punto di riferimento per la corretta interpretazione della Legge in conformità  ai principi convenzionali.
Su tali temi occorre prendere atto di una visione dicotomica da parte del Giudice di legittimità che mostra a volte una piena adesione ai principi convenzionali, altre volte una neppure celata ritrosia ad accettare invasioni di campo e limitazioni alla propria autonomia; ritrosia che ultimamente si manifesta attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale per imporre una interpretazione domestica rispetto a quella suggerita dalla CEDU. Altre volte, invece, la Corte di legittimità  ritiene di potersi sostituire persino al legislatore senza neppure invocare l'intervento della Corte Costituzionale.
Temi come la reformatio in peius e la rinnovazione del dibattimento in appello, la misura di sicurezza senza condanna, il bis in idem sostanziale, la prescrizione per i reati che coinvolgono interessi economici comunitari e la natura dell'istituto della prescrizione e molti altri temi che vedono posizioni dei Giudici di legittimità non sempre coerenti e conformi con conseguenti ricadute sul sistema di merito.
Se ne parlerà nel corso di una tavola rotonda presso l'aula Occorsio del Tribunale di Roma venerdì 19 febbraio dalle 14.30 alle 18.30

 

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