26/07/2016
Appello per il rispetto dei diritti umani in Turchia - Appeal for respect the human rights in Turkey

In considerazione dell’acuirsi nelle ultime ore delle violenze e degli abusi sulle migliaia di persone private della libertà a seguito del fallito colpo di stato, l’Unione delle Camere Penali Italiane si è fatta promotrice presso l’Unione Internazionale degli Avvocati Penalisti Europei di un appello al Consiglio d’Europa affinchè valuti la sussistenza delle condizioni per la permanenza della Turchia nel suo ambito.

L’iniziativa è volta a far sì che, l’Organizzazione internazionale che si prefigge come obiettivo il rafforzamento della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti fondamentali, questi ultimi garantiti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, dia un segnale forte al Governo turco per indurlo ad assicurare il rispetto della dignità umana e delle garanzie dei cittadini; rappresenta il seguito concreto della volontà politica condivisa dai rappresentanti delle principali associazioni forensi internazionali ed emersa nell’ambito del recente Convegno di Venezia, organizzato da UCPI e dalla Camera Penale Veneziana, sul tema “La centralità del ruolo dell’avvocato per la democrazia e la tutela dei diritti fondamentali” verso un’azione comune dell’Avvocatura in difesa dei diritti fondamentali

La International Union of the European Criminal Lawyers / Union Internationale des Chambres Pénales Européennes / L’Unione Internazionale degli Avvocati Penalisti Europei / Europaeischer Bund der Strafrechtsverteidiger esprime la propria profonda preoccupazione sui recenti sviluppi in Turchia che minano in maniera rilevante gli standard europei di tutela dei diritti fondamentali e la stessa Convenzione Europea dei Diritti Umani. La sospensione, detenzione e persecuzione di migliaia di professori universitari, giornalisti, magistrati, avvocati della difesa, così come di impiegati pubblici e cittadini privati sono all’ordine del giorno.

Non abbiamo dubbi che le professioni siano nel mirino per la loro funzione sociale di difesa dei diritti come espressione dello stato di diritto e la loro rilevanza per il funzionamento della democrazia.

Arresti arbitrari, persecuzione di massa, trattamenti crudeli, inumani e degradanti delle persone private della libertà personale, restrizioni della libertà di espressione e della libertà di stampa e dei mezzi di comunicazione, censura della libertà di istruzione, attacco alla indipendenza della magistratura, sospensione del diritto all’accesso ad un difensore per i detenuti e paventata restaurazione della pena di morte, sono incompatibili con i diritti garantiti dalla Convenzione Europa dei Diritti dell’Uomo.

Questo anche considerando la deroga ex art. 15 della Convenzione notificata dalla Turchia, deroga che non può riguardare il diritto alla vita e all’incolumità personale, il diritto di non essere torturati, la proibizione della schiavitù e il principio di legalità.

In ogni caso, nessun reato per quanto grave giustifica una qualsiasi deroga a diritti fondamentali e quindi inalienabili di tutti gli indagati o imputati in procedimenti penali.

Per questo sollecitiamo il Consiglio d’Europa a monitorare l’azione delle Istituzioni turche, come noi stessi ci impegniamo a fare, evidenziando la possibilità di considerare l’espulsione della Turchia dal Consiglio d’Europa o la sospensione della sua adesione secondo gli artt. 3 e 8 dello Statuto, fino a quando non saranno ripristinati standard minimi di tutela dei diritti fondamentali.

Roma, 26 luglio 2016

Beniamino Migliucci

Presidente dell'Unione Internazionale degli Avvocati Penalisti Europei

Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane 

 

 

The International Union of the European Criminal Lawyers expresses its deep concern about the recent developments in Turkey, which significantly undermine European standards of fundamental rights and the European Convention of Human Rights itself.

Suspension, detention and prosecution of thousands of university professors, journalists, judges, defense lawyers, as well as civil servants and private citizens, take place every day; we have no doubt that these professions are targeted due to their social function as defence of rights and the rule of law and their relevance for the functioning of democracy. 

Arbitrary arrests, mass persecutions, cruel, inhumane and degrading treatment of people deprived of their liberty, restrictions of freedom of speech and freedom of press and media expression, censorship of education, attack to the independence of judiciary power, suspension of access to a lawyer for detained people, and the potential restoration of death penalty, as suggested in these days by Turkish government, are incompatible with the rights granted by the European Convention of Human Rights and its protocols, even considering Turkey's temporary derogation under Article 15 of the Convention. In fact, no derogation is allowed under same provision with regard, inter alia, to the right to life, the prohibition of torture or inhuman or degrading treatment or punishment,  and the principle of no punishment without law. 

Furthermore, no serious criminal offence whatsoever justifies any derogation of fundamental rights and therefore inalienable rights of all suspects in criminal proceedings and of all accused in every criminal trial.

We therefore urge the Council of Europe to monitor Turkish institution's actions, as we will, and to consider the expulsion of Turkey from the Council of Europe or the suspension of its membership according to Articles 3 and 8 of the Statute until minimum standards of fundamental rights protection are restored.

Beniamino Migliucci 

President of the International Union of the European Criminal Lawyers

President of the Union of Italian Criminal Lawyers Associations - Unione delle Camere Penali Italiane