24/07/2017
L'Osservatorio Carcere UCPI e la CP di Livorno sui gravi fatti di Gorgona

L’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere penali e il Direttivo della Camera penale di Livorno esprimono profonda preoccupazione per la lite tra detenuti accaduta ieri 23/7/2017 presso l’Isola di Gorgona. 

COMUNICATO STAMPA

VISITA CASA DI RECLUSIONE ISOLA DI GORGONA

OSSERVATORIO CARCERE UCPI e CAMERA PENALE DI LIVORNO

L’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere penali e il Direttivo della Camera penale di Livorno esprimono profonda preoccupazione per la lite tra detenuti accaduta ieri 23.07.2017 presso l’Isola di Gorgona.

 Tale episodio che, a quanto appreso dagli organi di stampa, sembra piuttosto grave, non fa che confermare l’esistenza di una situazione di tensione che, da qualche tempo a questa parte, rischia di compromettere gli obiettivi di una realtà penitenziaria che, perlomeno fino a poco tempo fa, aveva dato ottima prova di sé. Purtroppo da quanto abbiamo appreso nel corso della nostra visita al penitenziario il giorno precedente, 22/7/2017, le criticità riscontrate sull’isola non sono poche.

 Accompagnati dal Garante comunale per i detenuti Marco Solimano, dal Comandante della Polizia Penitenziaria Gisberto Granucci e dal Capo dell’area educativa Stefano Turbati, abbiamo visitato i padiglioni del carcere, le aree dedicate ai colloqui con avvocati e familiari e quelle destinate al lavoro sull’isola (la cooperativa agricola e i vitigni Frescobaldi).

Tale visita era stata sollecitata proprio dall’uscita di due articoli editi sulla stampa nazionale (Il Fatto quotidiano) e su quella locale (Il Tirreno) nei quali l’Isola di Gorgona veniva appellata come “una polveriera”. Dunque come una realtà vicina ad esplodere.

Ebbene nel corso della nostra visita ci siamo resi conto che i problemi maggiori sono per lo più conseguenti al diverso modello di selezione della popolazione detenuta rispetto al passato. Ultimamente, infatti, il penitenziario non è più una casa di reclusione ma una sezione distaccata della Casa circondariale “le Sughere” di Livorno. Per tale motivo si è assistito ad un diverso criterio di assegnazione dei detenuti sull’isola, non più selezionati in base al pregresso percorso penitenziario (andare in Gorgona doveva essere considerato il premio per coloro che avessero con successo affrontato il proprio percorso penitenziario) ma lì dirottati per tamponare il sovraffollamento del carcere di Livorno (complice la chiusura per ristrutturazione della sezione ex femminile). 

Questo aspetto, oltre ad aver alterato la filosofia dell’istituto di pena -ispirato al modello positivo della sorveglianza dinamica a custodia attenuata- ha di fatto incrementato una logica securitaria che finisce con il compromettere le prassi virtuose del passato: l’aumento della popolazione detenuta cui  non ha fatto da contraltare il corrispondente impiego di un maggior numero di agenti di polizia penitenziaria, nonché l’accostamento tra detenuti con percorsi penitenziari estremamente differenziati ha fatto da detonatore ad una crisi che, come testimonia il recentissimo fatto, rischia di far naufragare un’esperienza unica nel panorama penitenziario italiano che dovrebbe, invece, essere un esempio per tutti gli istituti di pena del Paese. Aumentano, quindi, i divieti e le misure di contenimento, diminuiscono le occasioni di fruire di alternative al lavoro. 

 In particolare abbiamo potuto constatare le seguenti criticità:

1. sono venute meno le risorse che consentivano a persone esterne di dimorare sull’isola per organizzare anche attività alternative al lavoro (in passato per esempio erano stati organizzati corsi di diving);
2. ciò amplifica quella che costituisce la difficoltà endemica dei collegamenti con l’isola: spesso infatti le condizioni metereologiche impediscono ai familiari di recarsi in loco  alimentando il senso di solitudine dei detenuti che ben potrebbe essere ovviato ove comunque si consentisse di incrementare la disponibilità degli alloggi per personale esterno;
3. le comunicazioni postali sono intollerabilmente lente: alcuni detenuti attendono da più di 3 mesi pacchi postali provenienti da familiari;
4. sono molto scarsi i permessi premio perché vi sono notevoli ritardi nella stesura delle relazioni di sintesi.

Riteniamo necessario, dunque, intervenire con la massima sollecitudine per conservare il patrimonio di esperienze dell’Isola di Gorgona, favorendo il miglioramento dei contatti con l’esterno e recuperando quei criteri selettivi che consentivano di lavorare su detenuti provenienti da percorsi penitenziari omogenei.

Roma, 24 luglio 2017

L’ Osservatorio Carcere UCPI                                    

Il Direttivo della Camera Penale di Livorno