26/07/2018
La cultura dei diritti umani come antidoto al perseverare nell'errore

Lettera aperta al Ministro dell'Interno, On.le Matteo Salvini

 

 

Egr. Signor Ministro,
apprendiamo come questa mattina sia iniziato lo sgombero dell’insediamento di Camping River a Roma, nel quale alloggiano più di un centinaio di persone di etnia Rom, nonostante la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo avesse sospeso fino a domani, 27 luglio, le operazioni, invitando, al contempo, il Governo italiano ad indicare le misure alloggiative previste per le tre persone in particolari situazioni di vulnerabilità che hanno richiesto la misura urgente secondo l’art. 39 del Regolamento della Corte, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi ulteriore sviluppo significativo del medesimo.
Attraverso i suoi canali social, se martedì scorso aveva commentato il provvedimento dei Giudici di Strasburgo: “Ci mancava il buonismo della Corte Europea per i Diritti dei Rom”, oggi plaude ad un presunto ripristino della legalità.
Tali affermazioni - che seguono a meno di un mese quella, già stigmatizzata dall’Unione delle Camere Penali Italiane, con cui auspicava la chiusura della Corte di Strasburgo dopo la sentenza della Grande Camera nel caso GIEM Srl ed altri c. Italia, in tema di confisca urbanistica senza condanna - evidenziano alcuni pregiudizi che stridono in modo assordante con i principi dello stato di diritto, oltre che con la realtà delle cose.
In primo luogo, quello dell’insofferenza verso le decisioni dei Giudici di Strasburgo a Lei non gradite, attraverso la reiterata delegittimazione della Corte e della sua attività associata al trito refrain del “buonismo”: il che evidenzia, una volta di più, come ignori che lo scopo della Corte è quello di intervenire in via sussidiaria rispetto alle giurisdizioni interne per garantire il livello minimo di tutela dei diritti fondamentali.
Ciò che, tuttavia, appare più preoccupante, per la discriminazione che adombra, è la sostituzione del sostantivo “Uomo” con “Rom” nell’irridente ridenominazione della Corte dei Diritti, quasi che il primo non comprendesse gli appartenenti all’etnia evocata dal secondo. Riteniamo opportuno ricordarLe che, proprio a causa degli stereotipi ancor oggi alimentati grazie anche ad un uso irresponsabile dei social media ed, in particolar modo della propagazione del discorso d’odio, i Rom furono vittime di un genocidio di vastissime proporzioni durante il secondo conflitto mondiale. Il Consiglio d’Europa, cui afferisce la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, è nato proprio perché certi orrori non abbiano mai più a ripetersi.

Ecco, allora, che, messi da parte gli slogan e rivolgendo, finalmente, l’attenzione ai diritti umani universali, che, come tali, spettano a tutti, indistintamente, sarà bene tenere in considerazione il fatto che la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo può indicare misure "ad interim” in casi di emergenze, in modo da scongiurare un rischio imminente di danno irreparabile. Tali provvedimenti, non certo frequenti, possono trovare luogo solo con riferimento ad un numero limitato di situazioni quali il pericolo di vita, di tortura o trattamenti inumani e degradanti e, in casi del tutto eccezionali, per ipotesi relative al rispetto della vita privata e famigliare.

Di qui, l’importanza che il Governo italiano, del quale Lei è parte integrante, si attivi immediatamente, come ingiunto dalla Corte, per tutelare in maniera effettiva i diritti dei tre richiedenti conculcati dall’ordinanza sindacale e dall’impossibilità di adire la giurisdizione interna in ragione del brevissimo tempo loro concesso, appena 48 ore, dalla notifica alla successiva esecuzione: solo allora potrà parlarsi sensatamente di ripristino della legalità, che, viceversa, resterebbe tradita nel caso in cui lo sgombero sia avvenuto senza rispettare la sospensione disposta dalla Corte di Strasburgo la quale, pare opportuno ricordarlo, a seguito delle informazioni ricevute potrebbe anche negare la richiesta misura provvisoria.

Consapevoli, tuttavia, del fatto che la materia della tutela dei diritti fondamentali presenta un livello di tecnicismo con il quale, allo stato, non dimostra la dimestichezza che l’incarico che ricopre richiederebbe, restiamo a Sua disposizione per occasioni di confronto e di approfondimento, continuando, nel contempo, a svolgere con passione ed impegno il nostro ruolo di garanti dell’effettività dei diritti di tutti in Italia ed avanti le Corti Europee.

Roma, 26 luglio 2018

La Giunta

La Commissione per i rapporti con l’Avvocatura e le Istituzioni Internazionali