03/08/2018
Il buio oltre la siepe: il processo e la piazza

Il Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, Beniamino Migliucci, e il Presidente del Consiglio delle Camere Penali, Armando Veneto, intervengono in sostegno dell’Avv. Maria Teresa Zampogna, Responsabile dell’Osservatorio “Doppio binario e Giusto Processo” dell’Unione.

Quando la Rivoluzione francese decise di ghigliottinare Luigi XVI si preoccupò di allestire un “regolare” (?) processo dall’esito scontato e scelse il più bravo avvocato parigino del momento perché esponesse al Tribunale rivoluzionario le ragioni del morituro.

I rivoluzionari di casa nostra, più pudicamente autonominatisi “del cambiamento” non hanno l’ambizione di salvare le apparenze; e così scatta il veto all’ingresso dell’Avv. Maria Teresa Zampogna nel Comitato scientifico regionale antimafia della Lombardia.

Il motivo: la Collega ha difeso alcuni imputati condannati per mafia.

A nulla vale che l’Avv. Zampogna sia una studiosa del fenomeno mafioso, sia Responsabile dell’Osservatorio dell’Unione delle Camere Penali Italiane che si interessa dell’argomento, partecipi a dibattiti e seminari intesi a combattere il flagello mafioso. Per la grillina Monica Forte, Presidente della Commissione “ci sono delle perplessità sulla nomina”.

Viene da chiedersi: a quando uno statuto nazionale che dica quali siano gli incolpati da difendere senza che l’Avvocato rischi di essere offeso ed emarginato dagli attori del cambiamento?

Avremo licenza di difendere politici e funzionari corrotti o in conflitto di interessi? Bancarottieri e truffatori? Potremo decidere di assistere chi si rivolge a noi solo previo interpello sui social?

Brutta storia, questa, almeno la Rivoluzione francese ha costruito qualcosa affidandosi alla “ragione”, ma ora il rischio è che essa – la “ragione” – venga travolta dagli umori di una piazza nutrita da stupidità come quelle desunte dal linciaggio di Maria Teresa Zampogna.

Ad ottobre, con migliaia di penalisti italiani celebreremo il nostro Congresso dal titolo “Il buio oltre la siepe”.

Prendendo spunto dalla presentazione che ne ha fatto l’Avv. Francesco Petrelli – Segretario dell’UCPI, la segretaria generale di “Magistratura Democratica, Dott.ssa Mariarosaria Guglielmi, in un pregevole intervento pubblicato giorni fa sul “Corriere della Sera” (lo stesso quotidiano che rende noto l’anatema alla Collega Zampogna), ritiene che: “la magistratura deve porsi al fianco dell’avvocatura” in difesa della “identità democratica della nostra comunità e di tutte le conquiste di civiltà che ne rappresentano il patrimonio ideale e spirituale”.

Con noi, a raccogliere l’invito, ci sarà anche la vituperata Collega; e tutti confermeranno che la nostra battaglia per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo, continua, senza subire intimidazioni, senza cedere agli opportunismi; sapendo che abbiamo il dovere di difendere chiunque si affidi a noi, senza per questo confonderci con il reato che egli ha commesso eventualmente e come dovrà essere accertato.

Così che possa essere chiaro anche agli incolti e agli inconsapevoli che assistere gli imputati non significa condividere gli illeciti, ma difendere lo Stato di diritto e garantire la legalità democratica affinchè una eventuale punizione possa ritenersi emanata nel rispetto delle regole e perciò giusta.

Questa è l’unica ricetta contro la barbaria dell’opportunismo di facciata.

Roma, 3 agosto 2018

Il Presidente del Consiglio delle Camere Penali

Avv. Armando Veneto

Il Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane

Avv. Beniamino Migliucci

 

 DOWNLOAD