21/03/2019
RIFORMA PROCESSO: LA QUARTA RIUNIONE DEL TAVOLO MINISTERIALE

Terminata la lunga riunione del tavolo ministeriale per l’intervento sui tempi del processo penale. Al centro le tre aree concordemente individuate da UCPI ed ANM. Sugli altri temi, si va verso l’abbandono: a) di ogni ipotesi di limitazione del diritto di impugnazione delle sentenze; b) della reintroduzione dell’appello incidentale del pubblico ministero; c) della indiscriminata espansione delle ipotesi di rito immediato. il ministro trasmetterà la bozza del testo di legge delega ai partecipanti al tavolo nei prossimi giorni.

Al termine di oltre cinque ore di riunione del Tavolo convocato, per la quarta volta, dal Ministro Bonafede con UCPI, ANM, CNF, OCF ed AIGA, prende forma la ipotesi di legge delega volta ad intervenire sul codice di procedura penale con l’obiettivo di ridurre i tempi del processo.
Sostanzialmente definiti gli interventi principali sulle aree concordemente indicate da UCPI ed ANM: rafforzamento della funzione di filtro della udienza preliminare, incentivazione dei riti alternativi, ridefinizione del sistema sanzionatorio delle contravvenzioni.
La delega –stando a quanto ad oggi convenuto tra tutti i partecipanti al tavolo- avrà ad oggetto il rafforzamento della funzione di filtro della udienza preliminare mediante il recupero della regola di giudizio, diagnostica e non prognostica. Inoltre, saranno affidate al GUP che disponga il rinvio a giudizio la decisione su diverse questioni preliminari, dalla costituzione di parte civile alle questioni di competenza (quest’ultima equiparata, quanto ad autonoma impugnabilità, al regime previsto per la ricusazione).
Quanto ai riti alternativi (sui quali tuttavia il Ministro deve verificare il pieno assenso politico della sua maggioranza), il Tavolo è concorde nella ipotesi di estensione del patteggiamento della pena fino a dieci anni, con rafforzamento -oltre i cinque anni- del controllo del giudice sulla fondatezza della ipotesi accusatoria; nonché della possibilità di concordare la pena fino alla metà se il patteggiamento interviene prima della conclusione delle indagini. In entrambi i casi, prevista la rimozione delle preclusioni soggettive ed oggettive. Si concorda altresì sulla esclusione di ogni ostatività alla definizione concordata dei motivi di appello. Si è presa in considerazione anche la ipotesi di patteggiare, se nei limiti consentiti, anche la pena alternativa alla detenzione.
Si è raggiunto accordo anche sul rafforzamento dell’abbreviato condizionato, mediante eliminazione del criterio di economicità processuale, sostituito dai criteri di rilevanza, specificità, non sovrabbondanza e novità della prova o del tema di prova.
Accordo anche sulla modificazione del sistema sanzionatorio delle contravvenzioni, mediante la previsione della preventiva contestazione ed eventuale irrogazione della sanzione amministrativa, con iscrizione della notizia di reato come delitto in caso di mancato pagamento.
Quanto agli altri temi posti alla valutazione del tavolo ed estranei alle tre aree sopra ricordate, l’orientamento del Ministro, sentite le diverse opinioni dei partecipanti al tavolo, sembra decisamente privilegiare l’abbandono di ogni intervento volto a modificare in senso restrittivo il diritto di impugnazione, a reintrodurre l’appello incidentale del pubblico ministero e ad implementare le ipotesi di rito immediato.
È all’attenzione del Ministro anche l’esigenza di un intervento sulla durata delle indagini preliminari, pur dovendosi registrare sul punto un netto contrasto di posizioni tra avvocatura e magistratura.
UCPI che pure ha ribadito -anche al Tavolo- la propria radicale distanza dal programma politico sulla giustizia penale dell’attuale maggioranza di Governo, esprime soddisfazione per gli attuali esiti della interlocuzione in corso, riservando tuttavia ogni definitiva valutazione alla lettura della bozza di legge-delega che il Ministro si è impegnato a predisporre per il prossimo, definitivo confronto. 
 
Roma, 21 marzo 2019
 
L’Ufficio stampa UCPI

 DOWNLOAD