05/04/2019
L'Unione delle Camere Penali Italiane col CCBE e le principali organizzazioni forensi europee ed internazionali contro la repressione degli Avvocati in Turchia

Il comunicato congiunto in occasione del Giorno degli Avvocati in Turchia a testimonianza dell’impegno che vede l’Unione schierata in prima linea per la difesa della difesa sia in ambito nazionale che internazionale grazie alla sinergia fra l’Osservatorio Avvocati Minacciati e l’Osservatorio Europa.

Oggi, 5 aprile 2019 - celebrato come Giorno degli Avvocati in Turchia - le sottoscritte organizzazioni colgono l'occasione per condannare fermamente la repressione in corso contro gli avvocati in Turchia.

A seguito del fallito colpo di stato del 15 luglio 2016, il governo turco ha dichiarato lo stato di emergenza e ha adottato una serie di decreti legge che minacciano gravemente i diritti umani e lo stato di diritto in tutto il paese. Sebbene lo stato di emergenza sia stato revocato nel luglio 2018, molti dei decreti legge sono stati convertiti in legge e la persecuzione nei confronti degli avvocati continua, con arresti di massa, processi iniqui e l’irrogazione di pene severe.

Secondo le ultime informazioni disponibili, a partire dal luglio 2016:

- 1546 avvocati sono stati perseguiti;

- quasi 600 avvocati sono stati arrestati;

- 274 avvocati sono stati condannati a lunghe pene detentive, con una media di 7 anni di reclusione.

Gli avvocati vengono presi di mira solo perché svolgono la loro attività professionale, con l’accusa di sostegno alle organizzazioni terroristiche. Il ricorso a "processi di massa" contro avvocati o associazioni di avvocati è frequente e spesso i diritti fondamentali e le garanzie procedurali non sono rispettati.

Come accaduto, ad esempio di recente, nel marzo 2019, quando 18 avvocati dell'Associazione degli avvocati contemporanei (ÇHD) e dello Studio legale del popolo (HHB) sono stati condannati a pene detentive che vanno da poco più di tre anni a poco meno di 19 anni ciascuno. Un avvocato è stato condannato per "aver fondato e gestito un'organizzazione terroristica" ai sensi dell'articolo 314-1 del codice penale turco, mentre tutti gli altri imputati sono stati condannati per "appartenenza a un'organizzazione terroristica" ai sensi dell'articolo 314-2 del codice penale turco.

Data la gravità della situazione, nel 2019, per la seconda volta, la Giornata Internazionale dell’Avvocato Minacciato si è focalizzata sugli attacchi contro gli avvocati turchi, la difficile situazione dei quali era già stata oggetto dell’iniziativa nel 2012.

Diversi avvocati turchi, particolarmente attivi nella difesa dei diritti umani e dello stato di diritto in Turchia, hanno ricevuto nel 2016 il premio per I diritti umani del Consiglio degli ordini forensi europei (CCBE). Il premio è stato assegnato postumo a Tahir Elçi, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Diyarbakır, assassinato il 28 novembre 2015, e agli avvocati Ayşe Bingöl Demir, Ayşe Acinikli e Ramazan Demir.

Le organizzazioni firmatarie evidenziano che l'indipendenza della professione legale è una componente essenziale per sostenere lo stato di diritto in una società libera. Gli avvocati svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Il diritto ad essere difesi e rappresentati da un avvocato è garantito dall'articolo 14, paragrafo 3, lettera b), del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR), di cui la Turchia è parte.

La raccomandazione del Consiglio d'Europa sulla libertà di esercizio della professione di avvocato n. R (2000) 21 del 25 ottobre 2000 sottolinea che "devono essere adottate tutte le misure necessarie per assicurare il rispetto, la protezione e la promozione della libertà di esercizio della professione di avvocato senza discriminazioni e senza indebite interferenze da parte delle autorità o del pubblico, in particolare alla luce delle pertinenti disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo".

Inoltre, conformemente ai principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati, i governi devono garantire che gli avvocati siano in grado di svolgere tutte le loro funzioni

professionali senza intimidazioni, ostacoli, molestie o interferenze improprie (Principio 16). Inoltre, gli avvocati non devono essere identificati con i loro clienti o con le cause dei loro clienti in conseguenza dell'esercizio delle loro funzioni (Principio 18). 

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto comprende la libertà di opinione e la libertà di ricevere e diffondere informazioni e idee senza interferenze da parte delle autorità pubbliche e a prescindere dalle frontiere.

Le organizzazioni firmatarie sollecitano il governo turco a sostenere lo stato di diritto e a porre fine alla persecuzione degli avvocati. Tutti gli avvocati che sono stati indebitamente incarcerati per aver svolto la loro attività professionale dovranno essere immediatamente rilasciati.