23/04/2019
La rivolta dei detenuti nel carcere di Trento: l'Osservatorio Carcere UCPI ha visitato la struttura

La visita ha consentito alla delegazione di toccare con mano alcune criticità segnalate dagli stessi detenuti che hanno trovato conferma nella realtà. Sovraffollamento e ritardi per l’esito delle istanze presentate alla Sorveglianza le più rilevanti criticità, unitamente alla carenza di personale e a problemi sanitari.

La struttura, progettata per ospitare 240 detenuti, al momento della rivolta ne ospitava 348. Dopo il trasferimento, dovuto a tale evento, le presenze si sono ridotte notevolmente e il giorno della visita erano 275, di cui 251 uomini e 24 donne. Dopo la ribellione dei detenuti, è in corso una radicale ristrutturazione dell’area sanitaria, anche in considerazione dell’anomalo numero di suicidi registrato negli ultimi tempi. Non vi era un centro diagnostico, né un pronto soccorso con personale medico sempre presente, per garantire l’assistenza nelle situazioni di emergenza H24, sicché, in caso di urgenza, il detenuto veniva trasportato al pronto soccorso mediante il servizio del 118 o, nei casi meno gravi, veniva allertata la guardia medica esterna. Inoltre, lo psichiatra (come pure gli operatori del SER.D.) erano presenti una sola volta alla settimana per 4 ore, e ciò nonostante la presenza di numerosi soggetti con problemi psichiatrici e/o di dipendenza, oltretutto ospitati nelle sezioni comuni insieme a tutti gli altri detenuti.

Adesso, invece, l’Azienda Sanitaria ha deciso che l’area sanitaria non faccia più capo al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Chiara (sempre in sofferenza per mancanza di medici e per il surplus di lavoro), ma divenga un’area autonoma, facente riferimento all’A.O.F. (Articolazione Organizzativa Fondamentale) Servizio territoriale e all’Area delle cure primarie, ciò che dovrebbe garantire il reperimento di personale medico (eventualmente anche in regime di convenzione) con maggiore facilità, e così garantire una copertura H24. In particolare, si è previsto che i medici dovrebbero passare da 1,5 a 4-5 unità, mentre gli infermieri da 10 a 14 unità. Anche le ore di presenza dello psichiatra dovrebbero essere implementate, fino a raggiungere le 14 – 16 ora la settimana, come pure la presenza del personale del SER.D. (medico e psicologo).

A fronte di una pianta organica individuata con Decreto di n. 229 unità di Polizia Penitenziaria, l’istituto dispone di solo n. 158 unità.

Il Magistrato di Sorveglianza viene in Istituto, due volte al mese.

LEGGI QUI la relazione completa della visita

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