10/07/2019
Hansel e Gretel

Pubblichiamo la nota della Giunta dell’Unione delle Camere Penali sull’indagine degli esperti del Centro Hansel e Gretel

Quanto sta emergendo dall’indagine coordinata dalla Procura di Reggio Emilia sulla attività degli esperti del Centro “Hansel e Gretel” di Moncalieri, ma che coinvolge l’attività consulenziale svolta in diverse sedi giudiziarie, non solo è tragicamente inquietante per le indicibili sofferenze a cui sarebbero stati sottoposti tanti minori ed i genitori da cui sono stati allontanati, ma, al netto delle eventuali responsabilità personali che solo i processi potranno stabilire, pone il tema della genuinità e della correttezza della prova raccolta nei processi per abusi.

Da tempo gli avvocati penalisti denunciano la mancanza di competenze e di conoscenze scientifiche che dovrebbero sempre caratterizzare l’assunzione e la valutazione della testimonianza in tali casi.

Spesso, infatti, questi processi nascono già viziati da una sorta di pregiudizio, avendo per oggetto la tutela di persone offese ontologicamente deboli e che necessitano di protezione. E’ questo il rischio quando si costruisce un contesto probatorio che affievolisce il contraddittorio e privilegia una verità con acritica compiacenza in un’ottica verificazionistica anziché falsificazionista.

Le indagini emiliana e piemontese hanno comunque fatto emergere come sia necessario che il ricorso a linee guida a tutela dei minori coinvolti debba sempre contemperarsi con il rispetto delle regole del contraddittorio proprio per evitare influenze esterne nella formazione della prova. Improvvisazioni e false competenze non debbono trovare spazio nell’accertamento penale. Solo il rispetto delle regole processuali è garanzia contro abusi dello strumento anche a tutela dei soggetti più deboli.

Roma, 10 luglio 2019

La Giunta

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