05/02/2020
Il travaglio della magistratura istituzionale e associata

L’Unione contro lo squadrismo pesudo-giornalistico
 

In questo tempo livido di populismo penale borioso e violento, non è nemmeno prevista la possibilità che magistrati ai vertici dei più importanti uffici giudiziari del Paese possano assumere, in piena autonomia e con coraggiosa distanza dalla stessa ANM, posizione concorde con l’avvocatura tutta e con l’intera Accademia, contro la sciagurata riformetta Bonafede.  Sennonché questo è accaduto, e allora scendono in campo gli squadristi, che oggi in un editoriale bastonano gli infedeli a botte di “codice venale” e di “magistrati di chiara fama e fame”, con inequivocabili allusioni a connotazioni immorali se non addirittura mercenarie di chi si è così liberamente ed autorevolmente espresso nel corso delle inaugurazioni dell’anno giudiziario.

Mentre esprimiamo a quei magistrati la nostra più viva solidarietà, ci chiediamo se il Consiglio Superiore della Magistratura e l’Associazione Nazionale Magistrati, dopo le indignate censure sulla etichetta istituzionale degli avvocati penalisti milanesi, troveranno il tempo per indignarsi per questo attacco alla onorabilità di tanti alti magistrati, adottando le dovute reazioni contro questi inqualificabili atti di squadrismo pseudo-giornalistico, visto che ora non hanno più ad oggetto solo gli avvocati.

Roma, 5 febbraio 2020

La Giunta

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