Il comunicato dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio delle Camere Penali di piena solidarietà e sostegno alle iniziative delle Camere Penali del Veneto. In allegato anche i comunicati delle camere penali territoriali.

A fronte del grave episodio accaduto presso la Corte d’Appello di Venezia ove alcuni avvocati difensori hanno ricevuto, prima che si celebrasse l’udienza del grado di appello, il testo della sentenza di condanna comprensivo di motivazione e termine per il deposito, occorre con forza denunciare il tentativo di svilire il giudizio di appello.

L’invio degli ispettori ministeriali idoneo a verificare le ragioni del gravissimo episodio deve rappresentare l’inizio di un serio percorso di verifica per comprendere se quelle modalità rappresentino a Venezia e altrove una modalità dell’organizzazione di lavoro dei giudici delle Corti territoriali.

Quanto capitato è la conferma che una parte della Magistratura italiana intende liquidare il processo di II grado relegandolo a strumento di conferma della sentenza di I grado, da indicarsi e intendersi quale unico grado di merito.

In tutta Italia tali prassi consolidate hanno eliminato nel giudizio di appello la relazione introduttiva con la continua richiesta ai difensori di riportarsi al gravame scritto mentre il procuratore generale di udienza discute oralmente il contenuto dei motivi d’appello dei difensori.

È una scelta di politica giudiziaria che contrasta con l‘art. 111 della Costituzione e con la normativa CEDU.

L’impegno del Consiglio delle Camere Penali Italiane nei singoli territori è quello di monitorare il corretto svolgimento del processo di appello, di denunciare le prassi distorsive con l’augurio che la Magistratura associata in tutte le sue componenti Voglia raccogliere l’invito ad una riflessione comune, a tutela della giurisdizione, delle effettività del giudizio di appello, delle garanzie difensive.

Roma, 23 luglio 2020

Il Presidente

Avv. Armando Veneto

Il Vicepresidente

Avv. Roberto D'Errico

Il Segretario

Avv. Gian Luca Totani