La giustizia ai tempi del giustizialismo
CAMERA PENALE DI BRINDISI “O. Melpignano”
LA GIUSTIZIA AI TEMPI DEL GIUSTIZIALISMO – LA TURCHIA SIAMO NOI.
Ci siamo tutti a ragion veduta indignati per quanto accaduto ai colleghi turchi, alla martire Ebru Timtik e al non meno malcapitato Aytac Unsal, scampato per un soffio ad analoga sorte, a cui l’U.C.P.I. ha ufficialmente manifestato la nostra piena solidarietà.
Non si è ancora spenta l’eco di tale vicenda di obbrobriosa mortificazione di diritti e valori cui solo l’avvocatura, per la sua intrinseca attitudine a schierarsi a fianco (e a volte al capezzale) del più puro garantismo, può considerarsi la più accreditabile depositaria, che un fatto di cronaca riguardante la nostra dimensione nazionale ci ricorda come gli effetti dell’esasperato giustizialismo oggi imperante siano ormai all’ordine del giorno.
La morte in carcere del ‘signor nessuno’ Carmelo Terranova, pluripregiudicato, è emblematica di quell’opera di persecuzione sociale forgiata in sedi istituzionali per evidenti ragioni propagandistiche e alimentata da una certa stampa e da trasmissioni televisive sensibili a derive autoritarie.
Ritornato in carcere a seguito dello scellerato decreto che ha imposto la rivisitazione dei noti provvedimenti di scarcerazione nel periodo di emergenza covid, dopo che era stato assegnato alla detenzione domiciliare per incompatibilità con il regime carcerario, determinata da un pregresso infarto e da altre molteplici e gravi patologie che rendevano necessaria una bombola d’ossigeno h24, il condannato si è spento all’età di 72 anni presso il centro clinico dell’istituto penitenziario di Parma.
Non ci sorprende, né ci coglie impreparati, che il sistema del ‘doppio binario’, che incide quotidianamente nelle aule di giustizia sulle garanzie cui invero avrebbero diritto i suoi destinatari, abbia mietuto l’ennesima vittima.
Noi continueremo, come sempre, a lottare fieramente con tutti i mezzi legittimi a nostra disposizione contro ogni forma di abuso e oppressione.
Quel che avvilisce è che la levata di scudi, a fronte di tali accadimenti indegni di un paese civile, provenga solo ed esclusivamente dalla nostra categoria, nella totale indifferenza altrui, anche tra gli addetti ai lavori.
Sì, continueremo a lottare in difesa degli ultimi. Nella tristemente acquisita consapevolezza, da cui però trarre nuova linfa per affilare le armi della passione e dell’impegno professionale, che LA TURCHIA SIAMO NOI…
Brindisi, 05 settembre 2020
Il Presidente
Avv. Pasquale Annicchiarico