14/03/2021
La spettacolarizzazione dei processi non è sinonimo di libertà e democrazia: un disco rotto che deve continuare a suonare.

Il documento dell’Osservatorio UCPI sull’informazione giudiziaria.

I mezzi d’informazione, con il clamore delle grandi occasioni, hanno diffuso la notizia che la puntata di “Presa Diretta” di lunedì 15 marzo 2021, sarà interamente dedicata al processo “Rinascita-Scott”, maxi-inchiesta del procuratore della DDA di Catanzaro, dottor Nicola Gratteri. “Raccontarla – afferma in un tweet Riccardo Iacona, conduttore della trasmissione – non è cronaca giudiziaria, ma una questione di libertà e democrazia che riguarda tutti". Dev’essere per questa ragione che il dottor Gratteri, appunto padre dell’inchiesta, sarà ospite della trasmissione, a quanto par di capire dai trailer, addirittura personalmente e probabilmente senza alcun contraddittore o, al più, col contributo registrato anzitempo di qualche Difensore.
 
Si ritiene invece che di libertà e democrazia si possa parlare solo evitando di esporre il processo penale alle indebite influenze di narrazioni giornalistiche, tanto più se unilaterali, ma comunque in grado di condizionare, non solo l’opinione pubblica, ma anche l’esercizio stesso della giurisdizione. E tutto ciò a prescindere, tra l’altro, dal numero elevatissimo di annullamenti delle misure cautelari irrogate nel procedimento di cui parliamo che testimoniano indiscutibilmente quanto il clamore che ha accompagnato l’inchiesta e gli arresti di molte persone sia stato e sia del tutto ingiustificato.
 
L’informazione è il sale della democrazia. Attenzione però: aprire i microfoni a una parte processuale (spesso la stessa e ancorché garantendo un contraddittorio solo apparente), ora per magnificarne l’importanza e l’impegno, ora per assicurarsi l’empatia del grande pubblico mentre il giudizio è in corso, offre una visione parziale e quindi potenzialmente distorta dei fatti oggetto dell’inchiesta medesima, non rappresentando affatto un esercizio democratico, men che mai liberale.
 
Per queste ragioni, fermo il sacrosanto diritto di cronaca, non si può che stigmatizzare l’iniziativa del Giornalista nonché il fatto che il Procuratore della Repubblica abbia consentito a prender parte alla trasmissione nonostante il processo sia ancora in corso, con il conseguente rischio di compromettere il sereno esercizio della giurisdizione così esponendo tutte le parti processuali e gli stessi giudici a indebite pressioni mediatiche.
Al tempo stesso si auspica che nel corso del programma televisivo venga in ogni caso massimamente preservata la neutralità nell’esposizione dei fatti ed evitato ogni potenziale pregiudizio per il sereno svolgimento del processo pendente avanti l’Autorità Giudiziaria di Catanzaro.
 
Infine si ribadisce che i processi penali devono celebrarsi nelle aule di giustizia secondo le regole di legge poiché ogni iniziativa diversa, ed in particolare la spettacolarizzazione dell’intera vicenda processuale quando la stessa non si è ancora conclusa, rischia di pregiudicare gravemente lo stesso esercizio della giurisdizione. 
 
Roma, 14 marzo 2021
 
L’Osservatorio UCPI sull’informazione giudiziaria

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