30/06/2021
Carcere di Santa Maria Capua Vetere: accuse gravissime, violenze inaudite. Ma i diritti degli indagati valgono per tutti, senza eccezioni.

La nota della Giunta con l’Osservatorio Carcere UCPI

I gravissimi fatti di violenza avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, da subito denunziati dai detenuti e dai loro familiari, nonché dai loro difensori, devono essere accertati con la massima rapidità possibile. Si tratta di una inconcepibile violazione del diritto delle persone detenute ad un trattamento rispettoso della loro persona, della loro integrità fisica e della loro dignità, oltre che del dovere delle istituzioni penitenziarie di garantire la sicurezza delle persone loro affidate, nella prospettiva del percorso rieducativo della pena voluto dalla Costituzione repubblicana.

Atti di brutale violenza contro persone detenute da parte di chi ha il compito di sorvegliarne la incolumità violano in radice il principio di affidamento che la intera comunità sociale sa di dover riconoscere allo Stato.

Questa vicenda conferma l’urgente necessità della profonda riforma del sistema della esecuzione penale, irresponsabilmente abbandonata sin dal primo Governo di questa legislatura, che affronti e risolva le drammatiche condizioni di vita nelle carceri dei detenuti e degli stessi operatori penitenziari, rispetto alla cui struttura organizzativa si impongono interventi urgenti per assicurare un continuo ed efficace controllo.

Al tempo stesso, l’Unione delle Camere Penali denunzia l’ennesimo caso di indebita spettacolarizzazione di una indagine penale. La diffusione di foto e video dei denunciati atti di violenza -certamente raccapriccianti ed indegni per un paese civile- che hanno accompagnato l’esecuzione dei numerosi provvedimenti cautelari, prima ancora di qualsiasi forma di contraddittorio con le difese degli indagati, resta inammissibile e gravemente lesiva del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.

I diritti e le garanzie delle persone indagate restano intangibili, quale che sia l’accusa, così come deve essere ribadita la più ferma condanna di ogni forma di esposizione mediatica delle ragioni dell’Accusa. È inderogabile principio di civiltà che il processo si celebri nelle aule di giustizia, e non sui media, e che dunque sia sempre respinta la tentazione di anticipare giudizi di colpevolezza prima ancora dell’intervento della difesa e della valutazione delle prove da parte di un giudice.

La Giunta UCPI

Osservatorio Carcere UCPI

Roma, 30 giugno 2021