04/11/2021
L'incontro con il Commissario UE alla Giustizia, Didier Reynders

All'interno la nota sull'incontro tenutosi ieri

Si è tenuto ieri a Roma, presso la sede della Rappresentanza della Commissione UE in Italia, l’incontro con il Commissario alla Giustizia Didier Reynders a cui hanno partecipato esponenti dell’Unione delle Camere Penali Italiane guidati dalla Vice Presidente Paola Rubini unitamente al componente della Giunta Daniele Ripamonti ed al co-responsabile dell’Osservatorio Europa Amedeo Barletta.

L’incontro è durato oltre un’ora e si è concentrato su molti temi riguardanti il “Sistema Giustizia”.

In particolare il Commissario nel suo discorso introduttivo ha sottolineato che è interesse della Commissione europea verificare dalla viva voce degli avvocati (“stakeholders”) quali siano le criticità relative alla efficienza del processo in relazione alla “Digital Transition” e all’utilizzo degli strumenti digitali per implementare le misure connesse al PNRR, naturalmente con un approccio equilibrato anche al fine di consentire alla Commissione di verificare che gli investimenti siano corretti e coerenti con standard elevati di tutela dei diritti fondamentali.

La Commissione, ha aggiunto Reynders, è anche interessata a conoscere la posizione degli avvocati sulla recente Riforma della Giustizia promossa dal Guardasigilli Cartabia.

Gli esponenti di UCPI hanno esposto al Commissario alcuni fattori di criticità della recente riforma della Giustizia ed è stata sottolineata la necessità di tenere alta l’attenzione sul rispetto dei diritti della difesa, anche tramite la sorveglianza della corretta implementazione degli strumenti giuridici dell’Unione europea con riferimento soprattutto alle direttive sulle garanzie procedurali (significativamente è stato sottolineato che gli avvocati penalisti rappresentano una sorta di “watchdog” dei diritti fondamentali).

È stata inoltre stigmatizzata l’eccessiva durata dei tempi di trattazione dei processi e delle indagini preliminari, spesso troppo distanti dalla commissione dei fatti, circostanza che rende molto difficile se non impossibile una difesa effettiva. Sul punto gli avvocati penalisti hanno rimarcato come tale eccessiva durata dei procedimenti non sia in alcun modo imputabile alla condotta dei difensori.

Altro elemento di rilievo è il troppo elevato numero dei procedimenti anche a causa della notevole mole di reati presenti nel nostro ordinamento (alcune migliaia).

È stata poi segnalata l’importanza di un corretto assetto della Giustizia che garantisca una effettiva parità delle parti anche attraverso la separazione delle carriere tra Pubblici Ministeri e Giudici, proprio al fine di garantire l’indipendenza della funzione giudicante come elemento di tutela della rule of law.

Infine un ulteriore passaggio è stato dedicato alle condizioni di carcerazione da un lato invocando una maggiore attenzione sull’uso eccessivo della detenzione cautelare e dall’altro auspicando anche un intervento della Commissione per armonizzare le discipline dei diversi Stati membri, così aumentando il livello di tutela dei diritti fondamentali.

Il Commissario ha reagito in maniera assai positiva alle sollecitazioni degli avvocati penalisti garantendo la massima attenzione della Commissione UE ai temi proposti.

Roma, 4 novembre 2021