19/11/2021
UCPI contro le limitazioni all'accesso agli uffici giudiziari per gli avvocati. La richiesta di intervento della Ministra della Giustizia

La richiesta di intervento urgente della Ministra della Giustizia volto a determinare il necessario coordinamento degli Uffici giudiziari nella emanazione di provvedimenti che, anche in sede regolamentare, diano uniformità alle regole di accesso per la residua fase di emergenza e salvaguardino il concreto esercizio del diritto di difesa. In allegato il documento

La legislazione adottata per l’emergenza sanitaria ha demandato ai capi degli Uffici giudiziari provvedimenti per la individuazione delle specifiche modalità di organizzazione dell’attività giudiziaria per rendere effettivo il rispetto del distanziamento sociale e la tutela della salute.

Buona parte dei provvedimenti adottati hanno individuato regole di funzionamento degli Uffici in deroga alle previsioni di legge ordinaria, tali da incidere sulla effettiva possibilità di accesso alle cancellerie dei Giudici e alle segreterie dei Pubblici Ministeri.

La esperienza di questo lungo periodo di emergenza, la certa condivisione delle pratiche di utilizzo dei presidi sanitari, la circostanza che gran parte della popolazione, ed in particolare dell’Avvocatura, si è sottoposta a vaccinazione anti Covid-19 impongono oggi una revisione delle diverse modalità di fruizione degli spazi giudiziari, al fine di consentire l’effettiva agibilità dei tribunali ed il buon funzionamento dei servizi di giustizia.

Agli avvocati deve essere consentito l’accesso ai palazzi di giustizia durante l’intero arco di tempo di apertura dei diversi Uffici. I difensori che si recano nei tribunali svolgono una attività nell’interesse dei propri assistiti e non è accettabile che la stessa sia limitata da richieste di documentare specifici incombenti come se essi fossero semplici utenti dei servizi e non, al pari dei magistrati, uno dei soggetti del processo.

L’accesso alle cancellerie e alle segreterie dell’Ufficio del Pubblico Ministero, se pure può essere ordinato attraverso il meccanismo degli appuntamenti, deve necessariamente prevedere una fascia oraria di libero ingresso, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale, e la possibilità per l’avvocato di accedere a tali uffici qualora il personale non sia impegnato con altri appuntamenti.

Sono certamente illegittime le prassi, più volte constatate, della chiusura delle cancellerie durante l’orario ordinario con possibilità di accesso solo per chi abbia appuntamento – e dunque con un numero di personale esiguo – mentre i restanti addetti sono esentati dalla attività di front-office.

È questa anche una conseguenza dell’organizzazione del lavoro nelle forme dello smart working, oggi peraltro fortemente ridotto; in tale modo si è ristretto il tempo dedicato alle esigenze della difesa.

La situazione venutasi a creare è gravemente pregiudizievole nonché illegittima poiché le leggi vigenti non prevedono una riduzione degli orari di cancelleria in ragione dell’emergenza sanitaria ma, tutt’al più, la possibilità di disciplinare l’accesso agli uffici in modo tale da consentire il rispetto delle regole di distanziamento e la tutela della salute.

Le Camere Penali territoriali hanno richiesto in più distretti ai capi degli Uffici giudiziari la modifica delle regole per il residuo periodo emergenziale, protratto fino al 31 dicembre 2021 e, in ogni caso, la individuazione di nuove modalità per l’accesso e la fruibilità degli spazi. Non sempre le risposte sono state positive, avendo i magistrati ritenuto che il periodo emergenziale non consenta ulteriori flessibilità.

L’Avvocatura penale rivendica il rispetto della dignità della funzione del difensore, la concreta agibilità degli spazi giudiziari, ancora una volta sottolineando come il ruolo dell’avvocato non sia quello di mero utente di un servizio; egli è uno dei protagonisti di tutte le attività del procedimento penale, al quale devono essere pertanto assicurate libertà di movimento e pronta risposta alle esigenze difensive, unica soluzione possibile per garantire la dignità delle parti. Del resto, proprio l’Avvocatura ha rivendicato il ricorso massiccio alla vaccinazione ed ogni avvocato è attenta sentinella della pratica attuazione delle regole di distanziamento e protezione individuale.

L’Unione delle Camere Penali Italiane chiede un intervento urgente della Ministra della Giustizia volto a determinare il necessario coordinamento degli Uffici giudiziari nella emanazione di provvedimenti che, anche in sede regolamentare, diano uniformità alle regole di accesso per la residua fase di emergenza e salvaguardino il concreto esercizio del diritto di difesa.

Roma, 17 novembre 2021

Il Presidente 

Avv. Gian Domenico Caiazza

Il Segretario

Avv. Eriberto Rosso

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