17/01/2022
UCPI audita sulla conversione del decreto “milleproroghe”.

UCPI audita dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio in sede di conversione del decreto “milleproroghe”. No alla smaterializzazione delle camere di consiglio. Il Parlamento limiti, in sede di conversione, le disposizioni emergenziali al solo periodo della pandemia. Regole meno rigide per il ricorso al portale telematico.

Oggi l’Unione delle Camere Penali Italiane è stata audita dinanzi alle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera dei Deputati nell’ambito dei lavori parlamentari per la conversione del decreto cd. “milleproroghe”.

UCPI ha espresso la contrarietà dell’Avvocatura penale in primo luogo alla individuazione di un termine di proroga delle norme relative al processo penale molto più ampio rispetto a quello previsto per l’emergenza sanitaria.

Ha inoltre sottolineato come le deliberazioni collegiali da remoto in grado di appello e nel giudizio di cassazione non possano garantire l’effettività della collegialità e siano la negazione delle dinamiche del confronto attraverso il quale si realizza una decisione collettiva. Si tratta di una misura che nulla ha a che vedere con il rischio pandemico e la cui inadeguatezza è stata rappresentata anche da magistrati di molti distretti di Corte di Appello che non hanno inteso farvi ricorso. I tempi dei processi si allungano a causa delle disfunzioni organizzative nei trasferimenti dei fascicoli da un grado all’altro, del fenomeno delle omesse notifiche e degli altri intoppi burocratici che spesso contraddistinguono il funzionamento della macchina giudiziaria.

Il Segretario Eriberto Rosso, audito in rappresentanza di UCPI, ha infine proposto che, in sede di conversione, si preveda la possibilità del concorrente ricorso alle forme tradizionali di deposito degli atti, anche alla luce delle tante disfunzioni riscontrate nel primo periodo di funzionamento del portale telematico.

Roma, 17 gennaio 2022