22/07/2022
La scomparsa dell'Avv. Alberto Uccelli.

Il ricordo della Camera Penale di Livorno

É sempre complicato scrivere un commiato, provare a restituire nel tempo stretto di un addio i ricordi e la complessità di chi ha segnato, per molti anni, la strada e la vita professionale (e umana) di una comunità, anche piccola, come la nostra. Una camera penale di provincia, come ci ricordava sempre Alberto Uccelli, la cui dote più evidente, tra mille altre, era proprio la modestia.

Eppure, con i piedi ben saldi e ancorati sugli scogli che, da queste parti, forgiano le gambe e il carattere indomito dei livornesi, il suo sguardo sapeva volare alto, oltre i confini del mare che amava quanto la toga, oltre le strettoie e i pertugi di questa città.

Alberto Uccelli è stato un maestro indiscusso per la Camera penale di Livorno, oltre che uno dei padri fondatori e suo Presidente. Un vero visionario che ha saputo cavalcare la contemporaneità a dispetto dell’incedere degli anni, scorgere, con largo anticipo, le scosse telluriche che hanno modificato nel tempo il processo penale (senza fatica, al contrario di molti suoi coetanei, ha omaggiato il nuovo rito) e gli scenari politici e sociali che ne hanno segnato il corso. Un avanguardista e un visionario, illuminato, ironico, colto.  

Impossibile elencare tutti gli aneddoti dei “fuori udienza” quando si fermava a parlare con chi aveva intorno, giovane o meno giovane, non importava. Così come impossibile ricordare i molti progetti pensati, immaginati e realizzati per la Camera Penale di Livorno. 

Tra questi, però, alcuni in particolare sono rimasti impressi nella memoria e nel patrimonio comune dell’Unione delle Camere Penali.

Come l’intuizione di istituire un coordinamento distrettuale delle Camere Penali toscane, o quella di promuovere, a Livorno, il confronto politico tra gli aspiranti Presidenti di UCPI, l’Avv. Vittorio Chiusano e l’Avv. Ettore Randazzo in vista del Congresso di Sirmione del 2002.

Fu ideatore e infaticabile organizzatore del Convegno, tenutosi a Livorno nel maggio 2014 <250 anni “dei Delitti e delle pene” di Cesare Beccaria>, a margine del quale venne fondata l’Unione delle Camere Penali Europee.

Gli atti del Convegno furono pubblicati, a cura del Prof. Flora, in uno dei Quaderni periodici dell’Unione delle Camere Penali Italiane, nel 2015.

Il suo intervento, letto in quelle pagine trascritte, è asciutto, programmatico. Poche parole, dirette, efficaci, mai una di più.

Non ne sprechiamo altre, neppure noi, non avrebbe gradito.

Solo un sincero grazie, per aver creduto che un gruppo di avvocati penalisti riuniti intorno a un progetto potessero diventare una squadra e, poi, una Camera Penale territoriale.

Di provincia, certo, non lo dimentichiamo.

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