19/01/2023
I penalisti italiani a fianco del Ministro Nordio per una vera riforma liberale della giustizia penale.

I penalisti italiani a fianco del ministro Nordio. Occorre respingere le speculazioni ed i ricatti giustizialisti, e proseguire con coraggio sulla strada di una vera riforma liberale della giustizia penale. La Politica non replichi l’errore fatale già compiuto oltre trent’anni fa, quando le grandi scelte di politica giudiziaria furono da essa totalmente affidate alla Magistratura. La nota dell’Unione.

La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane esprime il più vivo apprezzamento per le posizioni espresse dal Ministro di Giustizia Carlo Nordio ieri al Senato della Repubblica e questa mattina alla Camera dei Deputati. Non era una prova facile. L’arresto del latitante Matteo Messina Denaro, giustamente salutato con unanime sollievo e consenso, ha tuttavia da subito prestato il fianco a inammissibili e grossolane speculazioni di stampo giustizialista. A cominciare dalle inappropriate dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Palermo, che ha ritenuto di cogliere l’occasione della conferenza stampa conseguente all’arresto di Messina Denaro per scatenare una avventata ed inutile polemica con il Ministro Nordio sullo strumento delle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Vedremo in concreto quali saranno le proposte di riforma del Ministro e del Governo, ed abbiamo già espresso le nostre forti perplessità circa il ventilato rafforzamento delle intercettazioni preventive di polizia; ma è certo che in ogni occasione pubblica il Ministro Nordio non abbia mai mancato di premettere ad ogni suo ragionamento sul tema che le proposte di riforma non avrebbero nemmeno sfiorato l’uso delle intercettazioni in relazione ai reati di mafia e di terrorismo. Una posizione chiarissima, che il procuratore De Lucia non poteva certamente ignorare. Ma quella avventata dichiarazione ha dato subito la stura ad una veemente speculazione politica di stampo giustizialista e populista, che ha come obiettivo conclamato quello di contrastare ed impedire il programma di riforme liberali che il Ministro Nordio ha presentato prima all’elettorato e poi al Parlamento. Sull’onda emozionale di questo arresto eccellente il giustizialismo nostrano, sempre fortemente presente e trasversale nella politica e nei media, puntualmente saldandosi ed anzi affidandosi alla impropria guida politica della magistratura italiana (fuori e dento il parlamento repubblicano), pensa di poter da subito chiudere i conti con quel programma di riforme liberali che, ben oltre il tema delle intercettazioni, punta dichiaratamente a modificare gli assetti ordinamentali e costituzionali come impellentemente richiesto dalla ormai più che ventennale riforma dell’art. 111 della Costituzione: separazione delle carriere, e profondo ripensamento della obbligatorietà dell’azione penale.

I penalisti italiani esprimono apprezzamento e solidarietà al Ministro, invitandolo a proseguire con coraggio sulla strada intrapresa; e rivolgono alla Politica l’invito a non replicare l’errore fatale già compiuto oltre trent’anni fa, quando le grandi scelte di politica giudiziaria furono da essa totalmente affidate alla Magistratura. Si torni finalmente alla separazione dei poteri, la Politica si riappropri orgogliosamente della propria supremazia democratica.

Roma, 19 gennaio 2023

La Giunta