19/07/2024
Scarcerati con obblighi i Colleghi turchi Naim Eminoglu e Doga Incesu

L’Unione delle Camere Penali Italiane, con i suoi Osservatori Avvocati Minacciati ed Europa, si è unita ad altri 42 Ordini, associazioni forensi ed organizzazioni per i diritti degli avvocati di tutto il mondo per condannare "con la massima fermezza l’arresto degli avvocati dell'Associazione degli Avvocati Progressisti ("ÇHD") Naim Eminoğlu e Doğa İncesu, e chiedere il loro immediato rilascio e l'archiviazione dei casi che li riguardano da parte delle autorità turche".

Sono stati rilasciati con obblighi i Colleghi turchi Naim Eminoğlu e Doğa İncesu - rispettivamente componente del consiglio direttivo della sede di Istanbul della Çağdaş Hukukçular Derneği - l'Associazione degli Avvocati Progressisti ("ÇHD"), e membro della ÇHD - in detenzione dal 2 luglio scorso quando agenti armati dell’unità antiterrorismo della polizia hanno fatto irruzione presso le loro abitazioni di Istanbul.

Subito dopo l’arresto 43 organizzazioni internazionali di giuristi, fra i quali l’Unione delle Camere Penali, aveva condannato con la massima fermezza l’accaduto.

Nella dichiarazione congiunta, in allegato nella versione inglese con traduzione a fronte in italiano, si legge che: "…Nell'adempimento dei loro doveri professionali di avvocati, Eminoğlu e İncesu operano quotidianamente presso le stazioni di polizia e i tribunali. Era infatti previsto che partecipassero alle udienze dei processi a carico di alcuni loro clienti il 2 luglio. Nonostante non vi fosse alcun pericolo di fuga, agenti di polizia armati hanno fatto irruzione di prima mattina nelle loro abitazioni e li hanno arrestati. Ciò ha impedito loro di partecipare alle udienze in programma nei confronti dei loro clienti il 2 luglio e nei giorni successivi.

In violazione delle disposizioni del Codice di procedura penale turco e della Legge sugli avvocati, né il pubblico ministero né un rappresentante dell'Ordine degli avvocati erano presenti all’arresto. Inoltre, nel corso delle irruzioni, la polizia ha sequestrato il computer portatile di Eminoğlu e i telefoni cellulari di Eminoğlu e İncesu per esaminarli ed estrarne la copia forense. Poiché Eminoğlu e İncesu utilizzano questi dispositivi per il loro lavoro di avvocati, i dispositivi contengono file dei clienti e informazioni privilegiate. Quanto posto in essere dalle autorità rappresenta una grave violazione della riservatezza tra avvocato e cliente. I dispositivi degli avvocati non sono ancora stati restituiti.

 Contrariamente a quanto previsto dalla legge turca, Incesu, Eminoğlu e i loro avvocati non sono stati informati delle accuse a loro carico ed è stata negata loro la possibilità di prepararsi per l’interrogatorio dinnanzi al pubblico ministero in tribunale il 5 luglio”.

La Procura di Istanbul accusa gli avvocati del ÇHD di "appartenenza a un'organizzazione terroristica".

Benchè, in luogo della custodia cautelare in carcere richiesta dal Pubblico Ministero, il Tribunale abbia disposto nei loro confronti l'obbligo di presentazione alla polizia, va stigmatizzato come una tale misura sia ampiamente utilizzata dalla magistratura turca per tenere sotto controllo le persone indesiderate, in particolare i membri dell'opposizione e della società civile.

L’Unione delle Camere Penali Italiane, con i suoi Osservatori Avvocati Minacciati ed Europa, continuerà, pertanto, a monitorare la situazione dei due Colleghi, così come quella di chi si trovi, in Turchia e nel mondo, a dover subire intimidazioni, anche di carattere giudiziario, per il solo fatto di esercitare con coscienza ed indipendenza il mandato professionale.

Roma, 19 luglio 2024

La Giunta

L’Osservatorio Avvocati Minacciati

L’Osservatorio Europa

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