Il Presidente delle Camere Penali Francesco Petrelli ed il Segretario Rinaldo Romanelli sono stati auditi dalla Commissione affari costituzionali del Senato in relazione Atto del Governo n. 196: "Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della direttiva (UE) 2016/343, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali”, che dispone il divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare fino al temine delle indagini preliminari
E’ stato sottolineato che il divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare deve essere accolto con assoluto favore, poiché afferma il principio secondo il quale il giudizio di colpevolezza non può precedere il processo ed essere affidato al “circo mediatico”.
Gli stralci dell’ordinanza maggiormente rappresentativi della responsabilità dell’indagato vengono utilizzati, infatti, per la messa in scena della “gogna mediatica”, che è funzionale ad acquisire audience più che a informare il cittadino e ad esercitare il controllo democratico su fatti di pubblico interesse.
Al momento della pubblicazione dell’ordinanza Il processo non ha ancora avuto inizio ma, nell’immaginario collettivo, la ricostruzione contenuta nell’ordinanza cautelare è percepita come una definitiva affermazione di responsabilità, poiché proviene da un Giudice.
I dati dimostrano la distanza tra questa percezione contrabbandata dal processo sommario che si celebra sui media, senza regole e senza diritti, e la realtà delle aule di giustizia, posto che sono circa ottomila ogni anno le persone che hanno subito l’esecuzione di una misura cautelare personale che vengono poi assolte.
L’Unione ha rilevato, infine, che a questo intervento dovranno seguirne altri nella medesima direzione, posto che il solo divieto della pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare non si estende a tutte le misure cautelari personali, lasciando quindi alcuni vuoti di tutela.
Roma, 24 settembre 2024
La Giunta