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L’Unione delle Camere Penali Italiane, con i suoi Osservatori Avvocati Minacciati ed Europa, si è unita ad altri 29 Ordini, associazioni forensi ed organizzazioni per i diritti degli avvocati di tutto il mondo per condannare con fermezza l’arresto dell'Avvocato Şiar Rişvanoğlu, iscritto all'Ordine degli Avvocati di Adana e membro dell'Associazione degli Avvocati Progressisti (“ÇHD”), e chiederne l’immediata scarcerazione.
Lo scorso 26 novembre 2024 il Collega Şiar Rişvanoğlu è stato arrestato all'aeroporto di Çukurova a Tarso, provincia di Mersina, nella Turchia meridionale, dopo che nella mattinata dello stesso giorno le autorità avevano fatto irruzione presso il suo domicilio senza la presenza o la supervisione di un Pubblico Ministero o di un rappresentante dell'Ordine degli Avvocati di Adana.
L’arresto di Şiar Rişvanoğlu - nei confronti del quale, allo stato, non sono state sollevate formalmente delle accuse - è presumibilmente motivato, come di regola, purtroppo, in questi casi, dall'appartenenza a un'organizzazione “terroristica”, il che desta preoccupazioni per quanto riguarda il rispetto delle leggi e dei diritti fondamentali, a maggior ragione in considerazione del fatto che gli è stato imposto il divieto di comunicare con il proprio collegio difensivo per 24 ore.
L’Unione delle Camere Penali Italiane, pertanto, nel solco di un impegno consolidato in difesa degli avvocati in pericolo nel mondo ed, in particolare in Turchia, dove partecipa abitualmente con i propri osservatori ai processi nei confronti delle Colleghe e dei Colleghi perseguitati solo per aver esercitato il mandato difensivo, così come avvenuto nel mese di luglio scorso per l’arresto arbitrario dei Colleghi Naim Eminoğlu e Doğa İncesu, ha aderito alla dichiarazione congiunta di condanna dell’accaduto, promossa nell’ambito della Coalizione per la Giornata internazionale dell’Avvocato in Pericolo, e sottoscritta, allo stato, da 30 organizzazioni internazionali di giuristi.
Nella dichiarazione congiunta, in allegato nella versione inglese con traduzione di seguito in italiano, si legge che: “In quanto Stato parte del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Convenzione europea sui diritti umani, la Turchia ha l'obbligo di garantire, tra l'altro, che nessuno sia soggetto ad arresto o detenzione arbitrari.
Inoltre, in conformità con gli standard internazionali, gli avvocati devono essere in grado di svolgere tutte le loro funzioni professionali senza intimidazioni, ostacoli, molestie o interferenze improprie; e non devono subire, o essere minacciati di subire, azioni penali o sanzioni amministrative, economiche o di altro tipo per qualsiasi azione intrapresa in conformità con i doveri professionali, gli standard e l'etica riconosciuti.
L'arresto e la detenzione dell'Avvocato Rişvanoğlu rappresentano una chiara violazione dei suoi diritti umani, compreso il diritto a un processo equo, e devono cessare immediatamente. I suoi diritti devono essere salvaguardati; deve essere trattato in modo equo e deve avere pieno accesso ai suoi Avvocati”.
L’Unione delle Camere Penali Italiane, insieme alle organizzazioni firmatarie della dichiarazione congiunta, ricorda all’Ufficio del Procuratore, al Tribunale competente e alle Autorità turche che la comunità internazionale sta monitorando attentamente il trattamento riservato agli Avvocati in Turchia: le azioni intraprese contro l'Avvocato Şiar Rişvanoğlu, infatti, non riguardano solo lui, ma hanno anche un impatto sulla percezione più ampia della giustizia e dello stato di diritto nel Paese, ragion per cui, per il tramite dei suoi Osservatori Avvocati Minacciati ed Europa, seguirà il procedimento in corso con grande attenzione.
Roma, 28 novembre 2024.
La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane
L’Osservatorio Avvocati Minacciati
L’Osservatorio Europa
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