11/09/2022
Il sostegno dell'Unione all'iniziativa della Camera Penale Regionale Ligure

Il sostegno dell’Unione alla forte iniziativa di protesta dell’avvocatura penale genovese che pone all’attenzione nazionale un tema purtroppo tutt’altro che locale, ma anzi comune alla gran parte degli uffici giudiziari italiani. Per intervenire sull’irragionevole durata dei processi penali occorre in via prioritaria un forte intervento di maggior spesa volto ad aumentare il numero dei magistrati e del personale di cancelleria, invece di modificare le regole del processo in una logica di contenimento quando non di vera e propria compressione dei diritti di difesa. Il documento della Giunta.

La Giunta UCPI,

 

  • preso atto della iniziativa di protesta assunta dalla Camera Penale Regionale Ligure in relazione alle condizioni di gravissima carenza di organico dei magistrati, aggravata dalla decisione adottata dalla Presidenza del Tribunale di dare priorità assoluta alla celebrazione di un solo maxi-processo, con conseguente sostanziale paralisi di tutta l’attività giudiziaria ordinaria;
  • preso atto altresì della interlocuzione intercorsa con la Ministra prof.ssa Marta Cartabia e con il vice-presidente del CSM avv. Davide Ermini, i cui esiti sono stati giudicati del tutto insufficienti dall’Assemblea dei penalisti genovesi, che ha confermato la già proclamata astensione dalle udienze penali per il giorno 12 settembre 2022;

osserva

la forte iniziativa di protesta dell’avvocatura penale genovese, che la Giunta pienamente condivide e sostiene, pone alla attenzione nazionale un tema purtroppo tutt’altro che locale, ma anzi comune alla gran parte degli uffici giudiziari italiani.

Da anni UCPI sottolinea come qualunque auspicabile iniziativa di riforma che ambisca ad intervenire sulla irragionevole durata dei processi penali in Italia debba prevedere in via prioritaria un forte intervento di maggior spesa volto ad aumentare il numero dei magistrati e del personale di cancelleria. Si privilegia invece, da sempre, l’intervento sulle regole del processo, in una logica di contenimento quando non di vera e propria compressione dei diritti di difesa. O altrimenti, come da ultimo avvenuto, si è scelta la istituzione dell’Ufficio del processo, ispirato all’idea non dell’ampliamento degli organici, ma del reclutamento di assistenti del Giudice tra soggetti di nessuna esperienza giudiziaria, con il rischio assai concreto di vedere di fatto delegata ad essi parte decisiva e delicatissima dell’attività giurisdizionale (si pensi in particolare alla redazione delle motivazioni dei provvedimenti giurisdizionali).

Un simile quadro viene ulteriormente aggravato da decisioni, adottate dai capi degli uffici, che selezionano con evidente arbitrarietà il processo ritenuto di maggiore rilievo sul quale concentrare le maggiori energie disponibili, di fatto paralizzando o gravemente ritardando la trattazione ordinaria di tutti gli altri processi.

Si tratta di una allarmante e sempre più diffusa patologia del sistema, anche perché restano oscure le ragioni di quelle scelte di priorità, che in realtà sembrano sistematicamente ispirate a dare prevalenza alla trattazione di procedimenti penali secondo criteri di natura mediatica o in senso lato politica; criteri dunque del tutto arbitrari e surrettizi, certamente estranei alle doverose regole di trattazione paritaria degli affari penali, come esige il rispetto dei diritti di tutte le parti processuali di ogni procedimento penale pendente. Accade oggi a Genova quello -per rimanere solo agli esempi più recenti- accade a Catanzaro (ma in tanti altri Fori che siano tradizionale teatro dei c.d. “maxi-processi”) dove a determinati procedimenti, appunto caratterizzati da elefantiaci numeri di indagati ed arrestati, si attribuiscono del tutto arbitrariamente, corsie preferenziali e magari aule costruite ad hoc, fino alla sospensione dell’attività ordinaria dei giudizi cautelari in sede di appello e al generalizzato rallentamento degli affari ordinari.

PQM

La Giunta UCPI nell’esprimere pieno sostegno alla iniziativa della Camera Penale Regionale Ligure, segnala la dimensione nazionale delle criticità che essa mette in luce, e ribadisce il proprio impegno per una battaglia volta ad un drastico ampliamento degli organici di magistrati e personale di cancelleria, auspicando che anche la Magistratura italiana voglia impegnarsi con i penalisti italiani in questa comune battaglia politica.

Roma, 11 settembre 2022

La Giunta

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