09/02/2023
Il ricordo dell'Avv. Satta

La Giunta e il Centro Marongiu ricordano la figura dell'Avv. Satta.

Ci ha lasciati Franco Luigi Satta, penalista dalle inarrivabili qualità professionali; Uomo di levatura morale e coraggio fuori dall’ordinario.

Nato nel 1935, dopo ben diciotto anni trascorsi indossando la toga di giudice (fu il più giovane d’Italia a conseguire la qualifica di consigliere d’appello, presiedette la seconda sezione penale del tribunale di Sassari), nel 1978 non esitò a dimettersi dalla magistratura e ad intraprendere la professione d’avvocato: un gesto clamoroso, compiuto rivendicando la propria indipendenza di giudizio a fronte di censure inopinate, rivoltegli dai colleghi di grado superiore a causa di una sentenza sgradita ("l’idea di indossare la toga dell’avvocato" è maturata per mettersi al servizio di "una giustizia più 'pura', nell’ambito di un’assoluta libertà dai vincoli della subordinazione gerarchica, delle pressioni, delle compiacenze, dell’opportunismo e dell’opportunità", commentò la stampa dell’epoca, certamente riecheggiando il pensiero di Satta).

Da allora, Egli è stato Maestro dei penalisti italiani, assumendo ruoli da protagonista in numerose vicende giudiziarie di rilievo: dai processi contro l’Anonima gallurese, al sequestro De André Ghezzi, alla strage di Chilivani, al caso Manuella, solo per citarne alcune.

Nel caso Manuella, entrò a far parte del collegio difensivo degli avvocati sbattuti per anni in carcere con accuse abominevoli, tra cui il nostro indimenticabile Aldo Marongiu, contribuendo a far chiudere con esito assolutorio una delle più oscure e vergognose pagine della storia giudiziaria italiana. L’Unione, il Centro studi e la Camera penale di Cagliari per questo lo vollero relatore il 6 maggio 2022 al convegno nazionale nel trentennale della morte di Aldo Marongiu, dove egli rese una commovente ed elevata testimonianza.

La sua passione per giustizia e libertà lo determinò ad impegnarsi nelle Camere penali, entrando a far parte, dal 1996 al 1998, delle Giunte nazionali UCPI presiedute da Gaetano Pecorella e Fabrizio Corbi.

Il miglior tributo che possiamo dedicare a Franco Luigi Satta è citare alcune sue parole, tratte dalle pagine da lui redatte a margine di una bella pubblicazione dell’Unione, l’Arringa in difesa del re Luigi XVI di Raymond De Seze: "L’angosciosa sensazione di celebrare un inutile rito sacrificale, che de Séze comunica all’assemblea dei giudici è, quasi sempre, la sensazione di ogni penalista italiano al giorno d’oggi. L’avvilente discrasia tra la apparente maestà delle forme e la triste realtà di un giudizio in cui la prevenzione del giudice e la inferiorità dei mezzi difensivi annullano ogni proclama di equilibrio, è la medesima che ognuno di noi quotidianamente avverte. Più ancora, quel grido disperato, quella invocazione ansiosa di un giudice equanime e distaccato, al di sopra delle parti ed indifferente alle sorti dell’accusa e della difesa, sono gli stessi che, nelle aule e nei dibattiti, l’avvocatura italiana si sforza, spesso inutilmente, di rappresentare ad un’opinione pubblica distratta e troppo spesso abbacinata dal fascino mediatico dei pubblici vendicatori, i P.M.".

Grazie Franco Luigi!