28/11/2017
Il Consiglio di Stato conferma la specializzazione forense

Pubblicata oggi la sentenza del Consiglio di Stato che, respingendo i vari appelli incidentali degli Ordini e delle Associazioni contrari alla specializzazione, oltre che l’appello del Ministero, ha confermato l’impianto generale del Regolamento.

Con sentenza pubblicata oggi il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Ministero della Giustizia avverso le sentenze del TAR Lazio del 14 aprile 2016 che avevano riformato il regolamento sulla specializzazione forense emesso con DM 12 agosto 2015 n. 144 limitatamente all’annullamento della ripartizione delle aree di specializzazione come formulate e del colloquio previsto per il riconoscimento del titolo di specialista per maturata esperienza professionale.

Il Consiglio di Stato ha anche rigettato gli appelli incidentali proposti dagli Ordini degli Avvocati di Roma, Napoli e Palermo e dall’ANAI e dichiarato inammissibili i motivi riproposti da ANF.

Unico accoglimento riguarda l’annullamento della fattispecie di illecito disciplinare prevista dall’art. 2 comma 3 del DM per l’avvocato che spende il titolo di specialista senza averlo conseguito in quanto la violazione è già prevista dagli articoli 35 e 36 del Codice Deontologico.

L’Unione delle Camere Penali, pur intervenuta a sostegno dell’impugnazione del Ministero, si ritiene comunque soddisfatta del provvedimento in quanto il Consiglio di Stato, respingendo i ricorsi degli Ordini e delle Associazioni da sempre contrarie alla specializzazione, ne ha ribadito, non solo la legittimità e l’importanza ai fini della qualificazione professionale dell’avvocato, ma anche la sua corretta attuazione rispetto a quanto previsto dalla legge professionale con il riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dalle Associazioni specialistiche.

Peraltro va sottolineato che resta definitivamente confermata anche la norma transitoria prevista dall’art. 14 del Regolamento ministeriale che riconosce ai fini del conseguimento della qualifica di specialista i corsi biennali di alta formazione organizzati dalle Associazioni specialistiche, come l’UCPI, negli scorsi anni.

L’Unione delle Camere Penali auspica che il Ministro, d’intesa con il CNF e le Associazioni specialistiche, voglia subito integrare e rendere operativo il regolamento sulle specializzazioni individuando le nuove aree secondo i criteri già indicati dall’Avvocatura.

Roma, 28 novembre 2017

La Giunta